La retribuzione degli insegnanti di italiano LS: 3(+1) riflessioni
- Posted by Silvia Maneschi
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- Date 17 Gennaio 2024
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E così, agli albori del nuovo anno, come sempre infuriano sui social le discussioni sull’annosa questione relativa alla retribuzione degli insegnanti di italiano LS: 10, 5, 2, 40, 100 € all’ora, quasi fossimo in un pittoresco mercato del pesce siciliano, il giorno degli sconti.😅
Perché questo articolo
Premesso che nessuno mi ha chiesto di esprimermi sul tema, ci tengo comunque a dire la mia, soprattutto per rasserenare gli animi e magari essere di aiuto a chi desidera affacciarsi nel mondo dell’insegnamento dell’italiano.
Le tre direttive del dibattito sulla retribuzione degli insegnanti
Il dibattito sembra sempre polarizzarsi lungo tre direttive: da una parte chi fa paragoni con altre professioni, considerate forse meno ‘prestigiose’ e pertanto meritevoli di pagamenti orari inferiori.
Dall’altra, abbiamo chi si scaglia contro quegli insegnanti che propongono tariffe – a loro parere – troppo basse per i titoli che si suppone un docente di lingua possegga.
Si distingue poi anche tra le paghe orarie offerte da scuole o istituzioni e quello che i docenti liberi professionisti chiedono ai loro studenti.
Tre riflessioni personali
A mio parere, la risposta a tutte e tre le situazioni è esattamente la medesima e di seguito proverò a sintetizzarla.
1. Il prezzo e la retribuzione oraria degli insegnanti
Il prezzo di un prodotto, qualunque esso sia, lo fa la domanda e la percezione di necessità del medesimo. Non è mai stato un mistero che l’italiano, nello scenario delle lingue mondiali, sicuramente non occupa i primi posti, a fronte di lingue come l’inglese e lo spagnolo.
Pertanto, è ovvio che gli studenti già si approcceranno a questa realtà in modo diverso rispetto ad altre lingue riconosciute universalmente più utili, anche ai fini di una realizzazione professionale ad alti livelli.
Inoltre, in linea con questa riflessione, mi unisco a chi chiede di non fare paragoni con altre professioni quali il medico, l’avvocato o la donna delle pulizie. Per me è come paragonare le mele con le fragole.😜 La nostra professione è meravigliosa ma, a livello pratico, non è minimamente percepita come fondamentale. Lo so che vorremmo che non fosse così, ma d’altra parte è inutile continuare a mettere la testa sotto la sabbia. Meglio prenderne atto subito e agire di conseguenza. E così arrivo al secondo punto.
2. Il libero mercato
Fino a prova contraria, viviamo in una società dove c’è ancora il libero mercato: tanto le scuole quanto i privati hanno il sacrosanto diritto di stabilire i prezzi come meglio credono, in base alle loro pianificazioni fiscali. Il bello è che noi docenti abbiamo lo stesso sacrosanto diritto di dire no, rifiutare, contestare, contrattare (se possibile), negoziare.
Nel libero mercato c’è posto per tutti e questo posto, che ci possiamo guadagnare grazie al nostro impegno e lavoro, non ce lo può togliere nessuno! Se c’è una cosa che ho imparato in questi quasi 20 anni di insegnamento è che gli studenti comprano NOI e non quello che insegniamo.
Perché mai dovremmo temere che docenti a tariffe più basse possano toglierci qualcosa? Lo dico sempre nelle mie consulenze: nel mondo tutti hanno un pubblico. Ma certo, la costruzione di questo pubblico dipende da noi. E così giungo al terzo punto.
3. Titoli VS presenza online
Spesso si tirano in ballo i titoli. Ora, vorrei farvi una domanda: veramente pensate che gli studenti vadano a vedere i vostri titoli? Spesso le diciture sono anche diverse da quelle nella loro lingua madre, esattamente come i percorsi formativi che cambiano da paese a paese (a me capita di fare delle lezioni in cui spiego il sistema formativo italiano).
Ora, questo non significa assolutamente che non contino. Il punto però è un altro. Nel 2024 è altamente probabile che la prima cosa che un potenziale studente farà, nel momento in cui si imbatterà in voi, sarà digitare il vostro nome su Google. Mai come adesso, che ci piaccia o no, la nostra immagine online conta. Quanto più siamo presenti sul web, quanto più il nostro nome compare tanto più saremo percepiti come autorevoli nel nostro campo. Suvvia, non negate che fate anche voi lo stesso quando dovete comprare qualcosa?😉
La buona notizia è che questo non ci deve scoraggiare ma, al contrario, motivare a bomba: creare, fare, innovare, darsi da fare non potranno far altro che beneficiarci e battere sicuramente quella concorrenza a basso prezzo che tanto disprezziamo!
Un po’ di provocazione finale 😉
E infine, vorrei chiudere con un piccolo esame di coscienza.
Ogni volta che ci lamentiamo perché uno studente sceglie un professore che costa meno, chiediamoci: quante volte abbiamo preferito un webinar gratis a uno a pagamento, abbiamo scaricato materiali gratuiti a discapito di quelli a pagamento o cercato affannosamente in rete libri in pdf?
Nelle mie parole non c’è giudizio ma… chi è senza peccato, scagli la prima pietra.😜
E se non siamo noi per primi a dare l’esempio, perché dovrebbero i nostri studenti?
Buon lavoro,
Silvia
Mi occupo di formazione online e in presenza rivolta a professori di italiano LS/L2 che desiderano approfondire la conoscenza e l’uso delle nuove tecnologie nell’insegnamento della lingua. Dal 2006 aiuto studenti di tutto il mondo ad imparare l’italiano. Lo faccio in presenza e, dal 2013, anche online in modalità sincrona via Skype (e non solo).
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