Realia e TPR: il tutorial come strumento didattico
GENESI DELLA LEZIONE
A. è una ragazza di diciassette anni che seguo online da quasi 3 mesi.
Il suo profilo di età, per noi docenti, rappresenta sovente una sfida, tanto a livello professionale quanto relazionale. Entrare in sintonia con gli adolescenti può risultare difficoltoso così come intercettare i loro interessi in modo tale da declinarli, in modo produttivo, all’interno delle lezioni.
La lezione che vi racconto oggi si lega fortemente al concetto di ascolto attivo, da portare avanti in modo continuativo durante le lezioni e in fase preliminare, all’inizio di qualsiasi formazione: la messa a punto di strumenti conoscitivi è fondamentale per impostare un corso che sia davvero centrato sulla studente, in senso olistico.
Oltre al profilo psicologico di A., legato alla sua età, anche la tipologia delle lezioni gioca un ruolo fondamentale. Sebbene la lezione individuale consenta di mettere in pratica l’approccio Dogme, l’assenza del gruppo dei pari può indubbiamente rappresentare una limitazione tanto per il docente quanto per lo studente: tutto ricade sulle spalle del primo e, d’altro canto, lo studente sa di essere sotto i riflettori dell’insegnante per l’intera durata della lezione.
Tuttavia, le lezioni in modalità 1:1 danno al docente la possibilità di rivestire diversi ruoli e, conseguentemente, di elaborare attività, sempre nuove ed originali, in relazione ad ognuno di essi.
Nel caso di questa lezione, il ruolo dominante che ho assunto è quello di ‘apprendente‘, cedendo interamente lo scettro della lezione a A. e sfruttando il vuoto di informazione reale, non fittizio, che esiste tra di noi. Questa condizione privilegiata, di fatto, è possibile quasi esclusivamente nelle lezioni individuali, pertanto merita di essere sfruttata in modo positivo, a fini didattici.
LA METODOLOGIA DELLA LEZIONE
A livello metodologico, la lezione si rifà a due approcci: l’uso di realia e il metodo del Total Physical Response.
La prima scelta, ovvero l’uso di oggetti veri e propri, risponde all’obiettivo di assecondare le passioni della ragazza, detonando la sua creatività e le sue emozioni, con l’obiettivo di semplificare il compito cognitivo, finalizzato all’apprendimento di nuovo vocabolario.
Nel secondo caso, l’associazione di comando e parola, come teorizzata dal TPR, si rivela essere una carta vincente con un profilo di età che considera ancora corpo e movimento come parti fortemente determinanti per la definizione della propria personalità.
Come detto in apertura, grazie all’ascolto attivo, sono venuta a conoscenza delle passioni di A., in primis il lavoro all’uncinetto. Essendo io completamente inesperta in questo campo, per me è stato facilissimo coinvolgere la ragazza in un’attività di tutorial, finalizzata ad insegnarmi un punto a sua scelta.
Vale la pena sottolineare che il tutorial è, di fatto, una forma di trasmissione del sapere molto diffusa e familiare ai giovani, pertanto la scelta non è stata casuale.
LA LEZIONE
Di seguito, vi riporto le fasi della lezione, della durata di 1h.
Fase 1
Prima della lezione, abbiamo lavorato con un altro tutorial, afferente ad un altro campo lessicale (per questa attività, ci siamo avvalse di questo libro). Ciò ci ha consentito di lavorare sul lessico di base, in particolare sui marcatori temporali del tipo ‘prima, dopo, successivamente’.
Fase 2
Al termine di questo lavoro preliminare, ho assegnato ad A. un compito scritto per casa: scrivere il testo di un tutorial di un qualsiasi punto dell’uncinetto, a sua scelta.
La ragazza ha scritto un testo con i vari passaggi del nodo scorsoio. Sono certa che abbia usato un traduttore, ma questo non ha rappresentato un problema, considerando il suo di livello principiante. Nel corso della lezione, insieme abbiamo fatto una revisione del testo, correggendo alcune imperfezioni.
Fase 3
Successivamente, l’attenzione della lezione è passata al canale visivo, mediante l’uso predominante della webcam. Al fine di aiutarla con la memorizzazione del testo, ho mimato in camera le azioni, chiedendole di verbalizzarle. Ho ripetuto più volte questa attività, dandole la possibilità di leggere il testo.
Fase 4
L’ultima fase è quella del tutorial vero e proprio: A. è una youtuber che registra un tutorial sul nodo scorsoio, da pubblicare su Youtube. Le ho chiesto dunque di non guardare il testo e di lavorare sulla memoria. Per facilitarle il compito, le ho chiesto di prendere l’uncinetto e il filo per eseguire veramente il nodo scansoio, mentre ne spiegava le fasi.
Vale la pena sottolineare che le ho chiesto di ripetere il tutorial più volte, fino a raggiungere il massimo della correttezza. Di fatto, in questa lezione, ho scelto di privilegiare questo aspetto, rispetto alla fluenza.
Mi auguro di cuore che questa attività possa esservi di ispirazione e, nei commenti, fatemi sapere se avete sperimentato qualcosa di simile.
Buon lavoro,
Silvia