Uso e grammatica: qual è il giusto equilibrio?
In un precedente articolo abbiamo evidenziato quanto il linguaggio specialistico sia reale, concreto, pragmatico. Ciò equivale forse a fare a meno di grammatica e teoria? In che modo si intersecano uso pratico e grammatica?
La lingua di specialità, come qualsiasi altra metodologia o approccio all’insegnamento, non prescinde dalla riflessione teorica e dall’analisi delle regole.
L’uso, l’atto pratico comunicativo sono sicuramente considerati come prioritari nel linguaggio specialistico.
Fare, mettere in pratica, applicare alla realtà sono gli imperativi che regolano tale approccio.
Tuttavia, non si può agire, e soprattutto agire bene, se non si sa come fare.
Una riflessione sulle modalità, sulle strutture, sui meccanismi e sulle norme è sempre e comunque necessaria, indispensabile.
Nei miei corsi, la grammatica non è di certo assente. E neanche nelle mie dispense di Specialità italiane.
Talvolta si nasconde o si maschera, perché sa di far paura ad alcuni.
Talvolta agisce come un Cyrano, suggerendo formule preziose ed utili, ma restando in disparte.
In altri casi, sale sulla scena, rendendosi protagonista. Perché, strano a dirsi, alcuni studenti sono invece rassicurati dalla grammatica: in essa trovano conforto e certezze.
Resto fermamente convinta che il punto di partenza sia l’osservazione della realtà e che l’obiettivo finale sia l’uso concreto della lingua.
Il « pendolo » – metafora spesso utilizzata per indicare la priorità data alternativamente all’uso o all’analisi nell’insegnamento linguistico – pende per me sicuramente dalla parte dell’utilizzo pragmatico. Ma, come quello di Focault, è in moto perpetuo: il movimento è costante ed oscilla continuamente tra i due elementi. Non c’è uso senza grammatica, non c’è grammatica senza uso.
Come dice Erik Orsenna “…la grammatica è una canzone dolce. Vedete, la parole sono come le note. Non basta metterle insieme. Senza regole, niente armonia. Niente musica. Soltanto rumori. La musica ha bisogno di solfeggio, così come la parola ha bisogno di grammatica.”
Allora, se volete che i vostri studenti cantino e suonino a meraviglia, non fatene a meno; solo, sappiate dosarla e fatene la vostra bacchetta, da bravi direttori d’orchestra.