I video di ‘Franchino er Criminale’: 8 idee per unire dialetto e gastronomia
Diceva Pasolini: “Il contadino che parla il suo dialetto è padrone di tutta la sua realtà”.
L’articolo di Rai Cultura che si apre con questa citazione ripercorre, in una manciata di righe, lo strenuo lavoro di uno dei più grandi intellettuali di tutti i tempi nella difesa dei dialetti, attraverso un excursus che ci guida lungo il suo pensiero e i suoi scritti sul tema.
In egual maniera, uno dei pensatori più influenti della nostra epoca ( così poco valorizzato in terra nostra!) – Giorgio Agamben – in questa intervista illustra il suo punto di vista sui vernacoli, durante la presentazione di un poeta da lui stesso pubblicato nella collana Ardilut.
Dialetti, italiano standard e didattica
Da tempo, sulla scia di questi pensatori che tanto ammiro, rifletto su quanto poco spazio sia dato, tanto a livello editoriale quanto a livello di azione didattica, ai dialetti della nostra penisola che, come ben sappiamo, in taluni casi assurgono a vere e proprie lingue.
Pochi sono gli approfondimenti proposti nei manuali ed anche durante le lezioni, ammettiamolo, il nostro focus è precipuamente sull’italiano standard. Io stessa mi includo in questa affermazione.😜
Mai come adesso che l’Italia, ancora una volta, torna a polarizzarsi intorno a certe questioni linguistiche, penso sia importante ribadire quanto preservare i dialetti dall’erosione e – forse ancor più grave – dall’oblio sia fondamentale per mantenere vive le nostre origini e le nostre radici.
Cinema e dialetti
Nel mio piccolo, e con moltà umiltà, io ci ho provato.😊
Per la collana Quaderni di cinema italiano per stranieri ho didattizzato il film ‘Tre uomini e una gamba’ e ho volutamente scelto di dedicare un’unità di lavoro al dialetto milanese, proponendo attività sulla famosa scena della ‘cadrega’. Il mio obiettivo era di avvicinare gli studenti, soprattutto in contesto LS, a quell’immensa varietà linguistica che li aspetta quando magari un giorno si recheranno in vacanza in Italia. Il cinema, in questo senso, è un validissimo alleato!
Dialetti e italiani regionali
Comprendo che la reticenza a portare i dialetti a lezione possa nascere da una poca se non nulla conoscenza dei medesimi. Se giustamente non ci sentiamo ferrati o non abbiamo il tempo di approfondirli, la partita può giocarsi anche solo a livello di esposizione dei nostri studenti alle varietà regionali, ovvero alle impronte che i dialetti lasciano, a vari livelli, sul parlato.
Quali possono essere i vantaggi dal punto di vista educativo, e non solo, di questa azione didattica? Innanzitutto, quello di superare o tantomeno integrare quella finzione che sovente contraddistingue i dialoghi dei manuali e contestualmente assolvere ad una funzione pratica, evitando che i nostri studenti vivano dentro la bolla delle nostre lezioni e di quell’italiano perfetto che spesso si sente solo nei libri. Una volta in Italia, infatti, si scontreranno con una realtà linguistica molto più variegata di quella appresa sui banchi di scuola o al computer.
Il ruolo dei video e il fenomeno ‘Franchino er Criminale’
In questo senso, ritengo che l’esplosione di video a cui stiamo assistendo sule principali piattaforme online possa facilitare ed arricchire il nostro lavoro, offrendoci materiale autentico che, con un po’ di pazienza e di passione, possiamo usare come punto di partenza per le nostre lezioni. 😎
Sulla scia di queste riflessioni, oggi voglio parlarvi di ‘Franchino Er Criminale’, uno youtuber che ormai seguo da tempo e che da subito ha attirato la mia attenzione dal punto di vista di un suo possibile uso didattico.
Nato anche grazie a Cicalone, altro youtuber che va in giro per Roma a mostrare tutte le beghe della città (piccola nota: l’ho consigliato ad una studentessa che vive a Roma e con cui avevo parlato delle problematiche della capitale: ne è stata molto felice!), Franchino, pseudonimo di Alessandro Bologna, propone un format molto interessante: a partire dalle segnalazioni dei suoi seguaci, va in giro per tutta Italia a provare pizzerie al taglio, forni, pasticcerie, bar, rosticcerie, dando poi un voto sulla base della qualità e del rapporto con il prezzo. Nessuna pretesa di esperto del settore: la sua è un’opinione spassionata, basata esclusivamente sui suoi gusti personali e sulle sue preferenze.
Romano verace, Franchino offre un simpatico spaccato della varietà regionale dell’area laziale, con un vasto repertorio di espressioni per descrivere le prelibatezze che di volta in volta assaggia.
Ma vediamo in dettaglio di cosa si stratta.😊
Partiamo proprio da uno dei suoi ultimi video ed evidenziamo alcuni dei fenomeni linguistici che poi contraddistinguono, in generale, tutto il suo parlato:
Lessico, pronuncia e fenomeni morfosintattici della varietà regionale laziale (chiedo venia ai romani per eventuali imperfezioni. Sono pronta, se volete farmele notare!)
- fámose > facciamoci
- se n’annamo > ce ne andiamo
- rega’ > ragazzi
- magna’ > mangiare
- già me rode > mi rode già > ‘rodere’ per dire che ‘fa arrabbiare’, ‘disturba’, dà fastidio’
- zozza > sporca
- moscia > troppo morbida, contrario di ‘croccante’
- sciapa > senza sale
- de > da
- me se > mi si
- mo’ > ora
Ascoltiamo un brevissimo estratto:
Espressioni tipiche per descrivere i piatti
- Dare una schimicata > dare una botta di energia, di zuccheri
- scarico > con poco ripieno
- de Cristo > molto buono
- de laboratorio > industriale, il contrario di ‘artigianale’
- impazzire male > rafforzativo del verbo
- fare il mestiere > truffaldino, che inganna (ad esempio il tramezzino che viene farcito molto dalla parte visibile al pubblico e dietro è quasi vuoto).
- ‘NCSP’ che sta per ‘non ci siamo proprio’, espressione per dire che una cosa non va bene
- ‘bassa e scrocchiarella’(= croccante) per descrivere le caratteristiche che dovrebbe avere la tipica pizzetta romana
- (Non) me se rigirano gli occhi, ‘rigirarsi gli occhi’ per dire che una cosa è davvero buona
- ‘Male, male, male‘, reiterazione dell’avverbio per esprimere in modo enfatico che una cosa non è di gradimento.
- ci siamo forte e chiaro > per indicare che una cosa va molto bene.
IDEE PER LE NOSTRE LEZIONI DI ITALIANO LS / L2
Di seguito, vi illustro alcune idee da cui potremmo partire per impostare una lezione. 👌
VARIETÀ REGIONALE E LESSICO
- Attività per mettere a fuoco i tratti del suo italiano regionale per riflettere sulle differenze rispetto all’italiano standard. Si propone un semplice abbinamento varietà regionale – italiano standard oppure, se il livello lo consente, chiedere agli studenti di individuare le impronte dialettali in modo autonomo, a partire dalla visione dei video.
- Descrivere in modo diverso piatti e pietanze. Per esempio, durante la simulazione di una cena al ristorante o al bar, gli studenti descrivono i loro piatti usando le espressioni coniate da Franchino. E così la pizza diventerebbe ‘bassa e scrocchiarella’ oppure il cornetto ‘moscio’ e il tramezzino ‘scarico’.😉
GRAMMATICA
- Far esercitare gli studenti sul comparativo. Generalmente Franchino visita, in ogni puntata, almeno 3 se non 4 attività commerciali: gli studenti, anche quelli di livello A2, eseguono un ascolto globale (top down) e descrivono le differenze tra i vari locali.
- Ne partitivo e pronomi diretti ed indiretti. Franchino, ovviamente, ne fa ampio uso dunque i suoi video potrebbero essere usati per attività di rinforzo di questi temi morfosintattici.
- Imperativo plurale. Franchino parla al suo pubblico dunque sovente dà consigli alla seconda persona plurale dell’imperativo. Potrebbero dunque essere pensate delle attività di messa a fuoco e/o rinforzo di questo tempo verbale.
CULTURA
- Guidare gli studenti alla scoperta, grazie a Franchino, delle prelibatezze delle principali città italiane. Di fatto, lui gira per tutta l’Italia dunque offre uno spaccato autentico dei cibi di strada più iconici del nostro paese.
- Creare a lezione una mappa, per ogni città, dei bar, pizzerie, ecc. visitati da Franchino. In questo modo quegli studenti che vanno in vacanza in Italia potrebbero divertirsi ad andare a cercarli per provare quanto assaggiato da lui. In questo caso, potremmo addirittura chiedere loro di registrare un video mentre assaggiano un piatto e lo descrivono, imitando Franchino . Per chi invece può viaggiare solo virtualmente, il giro potrebbe essere fatto con Google Earth. Oppure, agli studenti più audici e spigliati, potremmo chiedere di riproporre il format nella loro città, andando in giro a provare alcuni piatti tipici della loro zona e preparare una videorecensione per il / la docente!
- Non in tutti i paesi esistono le rosticcerie o le pizzerie al taglio: potremmo impostare una lezione di conversazione proprio su questi due luoghi così italiani.
Ora tocca a voi!
Questi sono solo alcuni spunti, ma molti altri possono nascerne grazie al vostro contributo!
Dunque, non siate timidi/e: fatemi sapere che ne pensate👍👌.
Grazie del vostro tempo e, come sempre buon lavoro,
Silvia
PS: presto, in arrivo, un articolo su un altro youtuber gastronomico! 😎😜
2 Comments
Ciao Silvia,
come sempre trovo le tue proposte interessanti, io uso molto i video a lezione ma sono sempre alla ricerca di un ascolto ….”in italiano”, cerco sempre di evitare il dialetto, forse perché l’ascolto almeno per la mia esperienza, è sempre problematico…..potremmo magari discuterne su Facebook con altre docenti e scambiarci opinioni e idee.
Carissima, grazie mille del tuo commento! Capisco che l’idea di presentare le varietà regionali dell’italiano possa spaventare…temiamo che i nostri studenti si demotivino e che dunque non apprezzino le nostre lezioni. Penso però che da un livello B1 in su provare a lavorare in questo senso, con attività di confronto e riflessioni con l’italiano standard, sia fondamentale per non far vivere i nostri studenti in una bolla linguistica che poco ha a che vedere con la realtà. 😉 Certamente potrebbe essere un ottimo spunto di dibattito su FB…grazie mille!