Come ripassare il lessico con Jenga
Ć possibile usare Jenga a scopo didattico?
Come favorire una didattica ludica che metta al centro lo studente del processo di apprendimento?
Per me, innanzitutto, accettando anche le proposte che arrivano dagli studenti, a prescindere dalla loro etĆ .
Ascoltare ed assecondare le loro idee, seguire il flusso propositivo che arriva dal gruppo classe, in poche parole scendere dal nostro piedistallo ed aprirsi con umiltĆ alla collaborazione con la nostra classe.
Ecco allora che spesso lascio che siano gli alunni a proporre attivitĆ , ad inventare, sempre e quando ci sia in gioco un uso/riuso della lingua studiata.
Oggi vi racconto di un’attivitĆ che ĆØ nata proprio cosƬ.
Come sapete, per molti anni ho lavorato come insegnante di italiano a studenti preadolescenti.
Ć esattamente in quel periodo che mi ĆØ capitato di imbattermi in Jenga, un gioco da tavolo molto in voga negli Stati Uniti, reperibile anche in Italia.
Come si gioca a Jenga?
Ci sono 54 blocchi di legno: si tratta di formare una torre con una serie di mattoncini estraibili, i quali vanno rimossi man mano. Quando si priva la torre di uno o piĆ¹ mattoncini, si va a minare la stabilitĆ della stessa. Lo scopo del gioco ĆØ di non far crollare la torre, altrimenti il responsabile perderĆ la partita. Date un’occhiata a questo video, se lo desiderate.š
Genesi dell’attivitĆ
Per molto tempo ho avuto questo gioco sullo scaffale della mia aula. Ā Gli studenti ci giocavano spesso durante la pausa, ma non avevo mai pensato di usarlo per scopi didattici.
Un giorno, a seguito delle continue richieste di giocarci anche durante le ore di lezione, lāidea ĆØ arrivata proprio da una studentessa: āMs. Silvia, perchĆ© non giochiamo a Jenga in italiano?ā. Ā Un poā titubante, ho chiesto loro di fare un brainstorming su come avremmo potuto usarlo e sono stati proprio i miei studenti a propormi questa idea di attivitĆ .
E cosƬ ĆØ nato il gioco!
Lo scopo ĆØ scrivere una storia a partire da una lista di parole. Ogni volta che uno studente sottrae un blocco dalla torre, deve dire una parola italiana, scriverla su un post-it e attaccarlo alla parete in modo visibile, per evitare la ripetizione. Quando la torre crolla e il gioco finisce, gli studenti, divisi in due squadre o insieme come gruppo classe, scrivono una storia usando le parole emerse durante il gioco.
Ho amato questa idea, soprattutto perchĆ© ĆØ nata proprio dai miei giovani studenti! ā¤ā¤ā¤
Svolgimento del gioco
Per prima cosa ĆØ importante che lo spazio dell’aula sia ben organizzato: gli studenti devono essere liberi di muoversi, senza rischiare di far cadere la torre.
Abbiamo dunque disposto i banchi vicino alla parete per avere il giusto spazio per attaccare i post- it (ovviamente questo dipende dal numero di studenti e dalle caratteristiche della vostra aula).
Poi ci siamo posizionati di fronte ai banchi e abbiamo cominciato a giocare: a turno, ogni studente estraeva una mattoncino e successivamente attaccava il suo post -it alla parete. Durante il gioco, il mio ruolo ĆØ stato quello di arbitro e supervisore.
Quando usare questo gioco
Nei livelli piĆ¹ bassi, lo si puĆ² proporreĀ al termine di una o piĆ¹ UD per il ripasso del vocabolario appreso. In tal senso puĆ² essere utile per rinforzare una categoria lessicale particolare (verbi, nomi di vestiti, cibo, ecc.).
Contestualmente, permette di controllare la competenza ortografica, nel momento in cui si chiede agli studenti di scrivere la parola sul post-it.
Con i livelli piĆ¹ alti, si puĆ² includere la fase di scrittura della storia. CiĆ² consente di lavorare sulla competenza testuale e sulla capacitĆ dei nostri alunni di progettare un testo, proponendo una rielaborazione in termini creativi del lessico.
Riflessioni finali
Sono rimasta piacevolmente colpita dalla partecipazione e dalla motivazione che ha contraddistinto questo momento della lezione e ho osservato i vantaggi dellāattivitĆ in termini glottodidattici!
A volte per unāattivitĆ didattica efficace non servono ore e ore di progettazione: basta chiedere ai nostri studenti di idearla, a partire da ciĆ² che abbiamo a disposizione in aula e senza un ingente dispendio economico (Jenga si acquista online per pochi euro).
Specie se si lavora con ragazzi di etĆ tra gli 11 e i 18 anni, lo spazio per la loro libertĆ creativa, a mio parere, dovrebbe essere molto ampio durante lo svolgimento delle lezioni.
Condividendo questa esperienza con voi, spero di avervi dato nuovi spunti per creare un clima collaborativo con i vostri studenti!
Purtroppo io non ho conservato la storia scritta dai miei studenti ma, se fate in classe questo gioco, leggerĆ² con piacere le creazioni dei vostri! šš
A presto,
Silvia